
27 Apr 2021 Francesco Raimondi parla del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza
In vista della stesura definitiva del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che dovrà essere inviato alla Commissione europea entro il 30 aprile, Francesco Raimondi presidente di Value Target, dichiara quanto segue:
“È la più grande opportunità per gli imprenditori illuminati; è un piano che va ben oltre il rilancio economico, è una vera e propria rivoluzione che sarà tale se e solo se verranno definite regole chiare ed incontrovertibili”
Questo è un intervento, che si propone di contrastare la crisi economica italiana, puntando su:
- Piano Transizione 4.0 à 13,97 miliardi di euro;
- Digitalizzazione in banda larga e nuove tecnologie sia per le imprese che per la macchina statale
- Economia circolare e sostenibilità à 29,05 miliardi di euro;
- SIMEST e internazionalizzazione del Made in Italy à 1,95 miliardi di euro.
Diversi sono gli aspetti da prendere in considerazione affinché il piano risulti efficace:
- La leva finanziaria, che deve prevedere incentivi fiscali di immediata fruibilità attraverso la forma del Credito d’Imposta, che consente il rimborso fiscale al sostenimento / rendicontazione dei costi;
- La trasformazione della filosofia imprenditoriale, ora più che mai i titolari d’Impresa devono comprendere che lo sviluppo della propria azienda deve essere orientato ad aspetti quali l’Economia Circolare, il Green, l’Internazionalizzazione (Simest) e la Transizione 4.0 (innovazione, digitalizzazione e automatizzazione) al fine di aumentare la redditività attraverso una maggiore competitività sui mercati esteri; il fine ultimo deve essere quello di consentire la programmazione e la realizzazione di programmi di investimento a medio / lungo termine.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza deve consentire alle Aziende italiane di accedere a una platea di consumatori sempre più attenti al benessere del pianeta e contestualmente alla realizzazione di prodotti / soluzioni sostenibili.
Per le imprese italiane diventa dunque essenziale cogliere tutte le opportunità fornite dal Legislatore, tramite:
- Impostazione di una corretta valutazione dei contesti aziendali;
- Definizione di una puntuale pianificazione almeno triennale delle misure messe a disposizione;
- Studio di un bundle di misure in grado di utilizzare al meglio gli incentivi fiscali in un approccio complessivo a 360°.
Un ulteriore punto di riflessione riguarda la necessità di chiarezza e di programmazione degli investimenti affinché non si creino distonie con gli enti preposti al controllo dei costi.
L’auspicio è che il legislatore italiano definisca in modo chiaro e lineare le norme che dispongono la gestione di questi fondi, evitando di ripetere gli errori commessi nel passato, dove è già accaduto che gli enti preposti alla gestione della norma rilascino interpretazioni agevolative (spesso anche con effetto retroattivo) che costringano le imprese a rivedere il proprio programma di investimenti. Questo approccio sta innescando una lotta tra le Istituzioni e gli imprenditori a scapito dello sviluppo aziendale.
Francesco Raimondi prosegue la sua riflessione dicendo:
“Mi auguro, invece, che il legislatore fornisca innanzitutto fiducia alle imprese attraverso queste nuove misure, definendo regole chiare e immutabili che non portino a disincentivare gli investimenti a medio-lungo termine”.
Si dovrà operare in modo diligente e rigoroso, il Professor Draghi ne sarà garante. Se si stabilisce un regolamento, questo dovrà proseguire sino al 2026 in maniera puntuale così che consenta alle aziende di fare investimenti secondo programmazioni concrete e reali.
La realtà dei fatti a cui oggi gli imprenditori in Italia sono abituati è che gli enti preposti come Agenzia delle Entrate, MISE, MIUR interpretino le regole in base alle esigenze politiche del momento complicando la crescita delle Imprese e limitando i progetti a lungo termine.
Francesco Raimondi conclude lanciando questo messaggio: